La Turchia si conferma il territorio neutro della guerra in Ucraina. Dopo aver ospitato gli incontri per ravvivare i negoziati di pace iniziati in Bielorussia, le delegazioni di Russia e Stati Uniti si incontrano a

Istanbul per discutere di alcuni «elementi irritanti» nelle loro relazioni bilaterali.

«Oggi a Istanbul si terrà una riunione», ha detto il viceministro degli Esteri russo, Sergej Ryabkov, citato dall’agenzia Tass, «in linea di principio, si tratta di un evento periodico per discutere dei cosiddetti fattori irritanti nelle relazioni bilaterali».

«Irritanti – ha aggiunto – significa che si discute sul funzionamento delle missioni diplomatiche statunitensi in Russia e della Russia negli Stati Uniti». Si tratta del primo incontro bilaterale rilevante tra i funzionari dei due paesi da quando è iniziata la guerra in Ucraina, tema che inevitabilmente rientrerà tra gli argomenti di giornata.

Le dichiarazioni di Putin

L’incontro tra le due delegazioni arriva dopo lo scambio di prigionieri tra Stati Uniti e Russia dell’8 dicembre. Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che non è stato un evento isolato e «sono possibili altri scambi, tutto è possibile». Lo scambio Griner- Bout «è il risultato di negoziati e una ricerca di compromessi», ha aggiunto Putin, «in questo caso sono stati trovati compromessi, non ci rifiutiamo di continuare questo lavoro in futuro».

Putin è anche disposto a trattare sull’Ucraina. «Alla fine si dovrà raggiungere un accordo. Ho detto più volte che siamo pronti per questi accordi, siamo aperti, ma ci fa riflettere il fatto di pensare con chi abbiamo a che fare», ha detto il presidente russo secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Interfax.

«Il potenziale di conflitto nel mondo sta crescendo, e questa è una diretta conseguenza dei tentativi di alcune élite occidentali di mantenere la loro egemonia politica, economica, finanziaria, militare e ideologica con ogni mezzo», ha detto il presidente russo in un video messaggio per una riunione dei ministri della difesa dei paesi dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco) e della Comunità degli stati indipendenti (Csi).

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