Oggi si elegge il nuovo presidente dell’organizzazione. Un’elezione turbolenta: il candidato degli Emirati è accusato di tortura e un funzionario cinese punta a un posto nel comitato. La candidata ceca: «Impossibile ignorrare le accuse»
- “Benvenuti all’Interpol”, dice il cartello che all’aeroporto di Istanbul accoglie i delegati dell’organizzazione internazionale della polizia criminale.
- In un centro congressi lontano dal centro città e blindato dalla polizia, i rappresentanti dei 190 stati membri dell’organizzazione internazionale sono chiamati a scegliere il sostituto del sudcoreano Kim Jong Yang, presidente uscente, in una disputa tra le più discusse negli ultimi anni.
- Tra uomini, generali e funzionari della sicurezza che corrono per la presidenza, c’è anche una donna: la ceca Šárka Havránková, attuale vicepresidente dell’organizzazione poliziesca.