Peyman, compositore di 33 anni, è cresciuto in un paese che bandisce un certo tipo di musica ritenendola incompatibile con i valori della Repubblica Islamica. «Ho imparato a suonare nell’ombra. Gran parte del mio lavoro è diventato virale durante i movimenti sociali», quelli di Donna, Vita e Libertà
Per le strade di Teheran, durante la guerra dei dodici giorni, un uomo armato di archetto e violino suona la sua melodia. La musica si espande nel viale deserto, sfida il rombo dei bombardamenti, attraversa il buio ed entra nei palazzi sventrati. Prima di fare il giro del mondo, l’aria del violino si infila nella casa di un giovane compositore iraniano che conosce quel richiamo, sa che le note sono parole di un linguaggio universale che attraverso la bellezza della musica racconta una disobbedie



