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A quasi un mese dalla morte di Mahsa Amini le proteste in Iran non si sono placate. Mentre le manifestazioni coinvolgono settori sempre più ampi della popolazione, la repressione colpisce e ha già provocato molti morti.
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Dopo aver azzerato lo spazio per posizioni politiche critiche, il sistema è impossibilitato a trovare una soluzione condivisa con chi è accusato di mettere in discussione le fondamenta stesse dello stato rivoluzionario.
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Ai vertici iraniani non resta che la repressione. Fino a quando questo circolo vizioso potrà andare avanti senza che il meccanismo si rompa definitivamente? Il testo fa parte del nuovo numero di Scenari, in edicola e in digitale dal 14 ottobre.
Le proteste in Iran allargano le crepe di un regime in crisi
13 ottobre 2022 • 06:00