L’intelligence Usa ha già rilevato segnali concreti: movimenti militari, trasferimenti di munizioni e simulazioni aeree indicano che Israele sta valutando seriamente un’azione preventiva. Si consuma così la frattura geopolitica - e umana - tra alleati un tempo granitici come Trump e il premier israeliano. Intanto, al giorno 600 dall’orrore del 7 ottobre scattano le proteste degli israeliani: contro il governo e per la liberazione degli ostaggi
Un attacco militare lampo contro l’Iran, deciso unilateralmente da Israele, è ormai una possibilità concreta, secondo l’intelligence americana. Proprio allo scoccare dei 600 giorni dell'offensiva su Gaza - una guerra che ha ridotto il territorio in macerie e sfollato centinaia di migliaia di palestinesi - trapela che Benjamin Netanyahu potrebbe ordinare un blitz contro le strutture nucleari iraniane senza alcun preavviso. Secondo il New York Times, gli Stati Uniti avrebbero solo sette ore per te



