Divisi «solo dal calcio», uniti su tutto il resto, ovvero la gestione dei migranti per cercare di bloccare i flussi. Oggi c’è stato l’incontro tra il presidente Mario Draghi e la cancelliera Angela Merkel, o come si sono chiamati per tutta la conferenza «Angela» e «Mario». Entrambi si sono detti pronti a lavorare ai corridoi umanitari ma soprattutto a prorogare i finanziamenti alla Turchia, primo paese per l’accoglienza.

La Libia

Il 23 ci sarà la seconda conferenza di Berlino sulla Libia, il 24 e il 25 sarà la volta del Consiglio europeo. In vista dei vertici i due leader si sono incontrati a Berlino: «Sosteniamo il processo di Berlino – ha detto Draghi nella breve conferenza stampa al termine dell’incontro - che dovrebbe vedere un maggiore impegno in quell’area. Un investimento che serve a contenere i flussi di migrazione illegale ma ad organizzare anche la migrazione legale», Draghi prevede inoltre una maggiore presenza dell’Europa in tutto il Sahel «economica ma anche tecnica». Si sta discutendo sui meccanismi di riallocazione: «C’è la volontà di arrivare a una soluzione congiunta».

«La saluto cordialmente caro Mario» ha detto Merkel, prima a parlare, e ha aggiunto che l’Italia «ha investito molto nello sviluppo libico». Nel corso del consiglio europeo verranno discussi anche il rapporto con la Turchia e la Russia «non ci sono differenze tra noi» ha ribadito Merkel, l’unica questione «è quella delle nostre nazionali di calcio, siamo leali».

I soldi alla Turchia

I due paesi, ha detto Draghi sono fondati «sull’europeismo e l’atlantismo», anche le posizioni «con la Cina e il nord Africa sono molto simili». Popolazione, industrie manifatturiere e identità di vedute nel settore dell’ambiente uniscono i due paesi: «Abbiamo progetti in comune per l’idrogeno e il clima». La crisi sanitaria «ha contribuito a rendere i rapporti più stretti», e ha ricordato il supporto ospedaliero e nella ripresa economica dal Covid per il Next Generation Eu.

La posizione sui migranti tuttavia, è diversa, ha sottolineato Merkel, in termini pratici: perché l’Italia è un paese di arrivo, mentre la Germania e un paese di arrivo secondario. Secondo i dati dell’Unhcr è il paese che accoglie il maggior numero di rifugiati, l’unico europeo a rientrare trai primi cinque.

I corridoi umanitari sono un obiettivo comune «perché queste persone facciano anche un percorso di formazione, imparare un mestiere, per non lasciare spazio agli scafisti. Ci sono state pochissime divergenze, è una sensazione veramente buona e gradevole». Sul fronte migranti ha poi aggiunto che la Turchia, che secondo i dati dell’Unhcr accoglie oltre 3 milioni di rifugiati e «ha tutti i diritti di essere appoggiato per questo», e ha aggiunto: «Non possiamo andare avanti senza la cooperazione con la Turchia, vi informeremo dopo il consiglio europeo».

Il primo patto, siglato nel 2016, si componeva di varie parti, tra queste fondi per un totale di 6 miliardi di euro e misure di rimpatrio dei migranti.

© Riproduzione riservata