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Kader Abdolah: «In Iran il muro degli ayatollah crollerà, ma non è questo il giorno»

Cosima Scavolini/Lapresse
Cosima Scavolini/Lapresse
  • Nella sala Elettra gremita di persone i posti a sedere sono finiti e diverse persone sono in piedi ad ascoltare la voce cavernosa di Kader Abdolah. «In Iran sta nascendo qualcosa di grande», dice lo scrittore iraniano che conosce bene la brutalità degli Ayatollah.
  • Nel 1988 ha dovuto lasciare il paese perché considerato un oppositore e dissidente politico. Dopo una breve parentesi di vita in Turchia ha trovato protezione internazionale in Olanda e dall’Europa ha continuato a raccontare le contraddizioni e le difficoltà del suo paese al mondo intero.
  • «Questa protesta non ha un leader. In Iran non ci sono opposizioni, non ci sono partiti, non ci sono giornali liberi. Ogni donna, in questo momento, è una leader. Sta accadendo qualcosa di bellissimo e tragico allo stesso tempo, ma il fatto che gli ayatollah non abbiano un interlocutore è il tallone d’Achille di queste proteste».

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