- Da est a ovest, da Almaty alle sponde di quel che resta del Mare d’Aral, ci sono oltre 3mila chilometri e due diversi fusi orari: un paese grande come l’Europa dal Portogallo alla Polonia.
- Dopo il crollo dell’Urss, le Repubbliche sovietiche presero lentamente la via dell’indipendenza. Ma in ogni caso prima la mano sovietica, poi oggi quella russa, ha plasmato e influenzato il Kazakistan.
- L’immensa mano sovietica aveva canalizzato l’Amu Darya, il fiume-mare che dalle vette del Pamir andava ad alimentare il mare d’Aral. Lo scopo era trasformare il deserto in campi di cotone.
Ho attraversato il Kazakistan in lungo e in largo. Per la verità più in largo, scoprendo che, da est a ovest, da Almaty alle sponde di quel che resta del Mare d’Aral, ci sono oltre 3mila chilometri e due diversi fusi orari: un paese grande come l’Europa dal Portogallo alla Polonia. Erano gli anni in cui dopo il crollo dell’Unione Sovietica, le Repubbliche sovietiche dell’Asia centrale, dopo un breve ma tumultuoso periodo di adattamento, presero finalmente la via dell’indipendenza. Il Kazakist



