- Lo stesso ex primo ministro Ehud Barak ha detto «l’Afghanistan è a migliaia di chilometri dagli Stati Uniti, e nulla che possa accadere laggiù è una minaccia diretta ai suoi cittadini». Per lui quella di Biden è «una mossa audace che la storia non mancherà di apprezzare».
- Al contrario dell’ex leader laburista, le destre israeliane interpretano la presa del potere da parte dei Talebani come un monito a mantenere il più a lungo possibile il controllo sui territori occupati, in primis la Cisgiordania palestinese.
- A breve ci sarà però il primo incontro fra il nuovo premier israeliano, Naftali Bennett, e il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, previsto per giovedì 26 agosto, a dominare l’attualità nello stato ebraico.
Folle di fuggitivi assiepati sulla barriera di separazione. Un esercito che dopo vent’anni si lascia alle spalle il caos. I combattenti islamisti che spazzano via quello che resta delle unità di collaboratori locali. In Israele le immagini dell’aeroporto di Kabul si sono immediatamente sovrapposte con le memorie del ritiro dal Libano, il 24 maggio 2000, quando la decisione attesa ma improvvisa dell’allora primo ministro Ehud Barak gettò nel panico i soldati dell’Esercito libanese del sud (Sla),



