- La discussione pubblica iper razionalistica e polarizzata di questi giorni è in realtà un gigantesco rito apotropaico, un’irruzione di pensiero magico, pre politico e pre razionale.
- Gran parte della nostra opinione pubblica è in preda a una sorta di “realismo politico intuitivo": la guerra in Ucraina è effetto di interessi, squilibri mentali, errori strategici.
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Gli esseri umani hanno bisogno di sicurezze, e si accontentano di essere sicuri anche di quel che si rivelerà falso. Ma è una reazione errata perché, nonostante le apparenze, è contraria al metodo scientifico, sia nelle scienze naturali sia in quelle sociali.
La discussione pubblica iper razionalistica e polarizzata di questi giorni è in realtà un gigantesco rito apotropaico, un’irruzione di pensiero magico, pre politico e pre razionale, simile a quelli che nel sud del nostro paese lenivano o rappresentavano l’angoscia e l’emarginazione sociale dei ceti più poveri, almeno secondo Ernesto De Martino. Come la pandemia, la guerra a pochi chilometri da casa ci spaventa e cerchiamo sicurezze, che non riusciamo più a trovarle nelle vecchie narrazioni.


