La promozione dei “valori fondamentali del socialismo” mira a contrastare il liberalismo e allontana la Cina dall’Occidente
- A partire dagli anni Ottanta, in Cina si è fatta largo l’idea secondo cui “arricchirsi è glorioso”: con quello slogan Deng Xiaoping accompagnò le riforme di mercato che contribuirono a spoliticizzare una società alla quale Mao, con la rivoluzione culturale, aveva imposto una devastante fuga nell’utopia.
- Tuttavia lo stesso “piccolo timoniere”, all’indomani della repressione del movimento di Tiananmen, riconobbe che «durante gli ultimi dieci anni, l’errore più grosso lo abbiamo compiuto nel campo dell’educazione, anzitutto quella ideologica e politica, non soltanto degli studenti ma del popolo in generale».
- E il suo successore, Jiang Zemin, iniziò a rivalutare quel confucianesimo a cui Mao aveva dichiarato guerra in quanto fondamento del vecchio ordine feudale.
Il Centro servizi del partito per la promozione degli affari a Jing’an occupa un locale fronte strada tra l’antico tempio buddista della setta esoterica Tangmi e il night club in art déco Paramount, in una delle aree più trafficate del centro di Shanghai. Nell’agenzia si possono consultare offerte di lavoro, annunci di uffici in affitto, si può usufruire del wi-fi, stampare documenti e leggere – su divani sormontati da un ritratto di Xi Jinping – i testi dei leader politici, tra cui l’immancabi



