- Dal giorno dell’invasione, i bitcoin sono cresciuti anche del 30 per cento, ma la causa non sembrano essere gli oligarchi.
- I dati mostrano come i cittadini russi comuni abbiano aumentato notevolmente l’attività sulle piattaforme di compravendita di criptovalute, probabilmente per tutelarsi contro il crollo del valore del rublo.
- Lo stesso stanno facendo anche gli ucraini: i bitcoin sono veramente diventati un bene rifugio?
Mentre il valore del rublo colava a picco, il bitcoin prendeva il volo. Dal giorno dell’invasione dell’Ucraina, il 24 febbraio, la più nota delle criptovalute è cresciuta anche del 30 per cento, arrivando a toccare quota 44mila dollari nella giornata del 3 marzo (nel momento in cui scrivo è nuovamente scesa a 38mila). C’è una relazione tra la crescita dei bitcoin e lo scoppio del conflitto? Il timore, espresso anche dall’Unione europea, è che gli oligarchi colpiti dalle sanzioni stiano utili


