1.200 bolsonaristi sono stati arrestati dopo le devastazioni nei palazzi del governo a Brasilia, mentre l’ex presidente si difende dalla Florida dicendo che non c’entra nulla con le violenze. Persa l’immunità presidenziale, ora rischia di essere incriminato per avere incitato alla rivolta
- 1.200 bolsonaristi sono stati arrestati dopo l’assalto ai palazzi del governo a Brasilia e il governatore dello stato è stato sollevato dall’incarico. Il presidente Lula sta cercando di riportare la situazione alla normalità.
- Il vero grande nemico di Bolsonaro è il giudice della Corte suprema Alexandre de Moraes, che da anni resiste ai tentativi dell’ex presidente di erodere l’indipendenza della massima corte.
- La domanda è ora cosa ne sarà di Bolsonaro, rifugiato in Florida da prima dell’insediamento del successore. Se sarà incriminato, sarà da vedere cosa faranno gli Stati Uniti.
«Io non c’entro», twittava domenica pomeriggio Jair Bolsonaro dalla Florida, mentre i suoi devastavano i tre palazzi del potere a Brasilia, spaccando tutto, rubando armi, telefonini, computer, deturpando quadri di valore, persino defecando sulle poltrone dei ministri, e da perfetti imbecilli mandando in rete i video e le foto che li incrimineranno. «Sono azioni come quelle praticate dalla sinistra nel 2013 e 2017», minimizzava in seguito l’ex presidente, mentendo come ha fatto per ben 6.676 v



