- È solo una coincidenza che quattro giorni dopo l’invasione di Vladimir Putin un gruppo composto dai più importanti scienziati mondiali del clima abbia pubblicato un rapporto che mostra che il mondo è di fronte a un’altra minaccia altrettanto terribile.
- Basandosi su migliaia di studi scientifici, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) ha scoperto che il costo umano degli eventi meteorologici estremi causati dal riscaldamento globale è ai massimi livelli.
- In un mondo più razionale i leader mondiali avrebbero reagito al rapporto dell’Ipcc nel modo in cui i leader tedeschi hanno reagito all’invasione dell’Ucraina: abbandonando le idee del passato e muovendosi rapidamente verso una posizione politica totalmente nuova, in linea con la realtà del Ventunesimo secolo.
Fin dalla sua nascita Domani ha cercato di riempire un vuoto: in Italia il dibattito pubblico è dominato da quarant’anni dalle stesse facce e dalle stesse opinioni. Per questo abbiamo cercato di trovare e dare risalto a prospettive, voci e idee più giovani e fresche. Soprattutto nelle pagine della cultura abbiamo dato fiducia a scrittori e scrittrici, artisti di ogni genere, per esporvi ed esporci a punti di vista spiazzanti, originali, per farci magari divertire, talvolta arrabbiare, sempre pensare. Se pensi che questo lavoro sia importante, aiutaci a farlo crescere con un abbonamento annuale. Così sarai parte della comunità di Domani.
Il coraggio del popolo ucraino e la sua iniziale efficacia nel resistere all’invasione russa sono stati inaspettati almeno quanto gli errori degli aggressori.
Ancora più sorprendente è stata la prontezza con cui le democrazie mondiali hanno cambiato l’agenda politica di lungo periodo per affrontare la nuova minaccia.
È solo una coincidenza che quattro giorni dopo l’invasione di Vladimir Putin un gruppo composto dai più importanti scienziati mondiali del clima abbia pubblicato un rapporto che mostra che il mondo è di fronte a un’altra minaccia altrettanto terribile.
Basandosi su migliaia di studi scientifici, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) ha scoperto che il costo umano degli eventi meteorologici estremi causati dal riscaldamento globale è ai massimi livelli.
Nell’ipotesi di un aumento delle temperature di 1,5°C, uno scenario che appare sempre più fuori dalla nostra portata, potrebbero scomparire fino al 14 per cento delle specie terrestri.
La fame nel mondo si aggraverà, specialmente nelle aree in cui già si soffre per questo. Si diffonderanno nuove malattie mentre il cibo si guasterà, l’acqua si contaminerà e le zanzare estenderanno il loro habitat naturale.
Tutto questo sta accadendo molto più rapidamente di quanto gli scenari più pessimistici prevedessero solo qualche anno fa.
In un mondo più razionale i leader mondiali avrebbero reagito al rapporto dell’Ipcc nel modo in cui i leader tedeschi hanno reagito all’invasione dell’Ucraina: abbandonando le idee del passato e muovendosi rapidamente verso una posizione politica totalmente nuova, in linea con la realtà del Ventunesimo secolo.
Con tutta probabilità il nostro clima che cambia drasticamente rappresenta un pericolo almeno dello stesso ordine di grandezza della brutalità di Putin in Ucraina e delle minacce nucleari.
L’invasione russa dell’Ucraina è un crimine indicibile e una tragedia straziante. Il lato positivo è che le democrazie mondiali hanno dimostrato che, di fronte a una minaccia esistenziale, la politica può cambiare in modo decisivo e veloce. È ora che prendano quel ritrovato superpotere e lo applichino anche alla seconda delle nostre crisi esistenziali.
Questo articolo è apparso sulla rivista online Persuasion. Traduzione di Monica Fava
© Riproduzione riservata