- Secondo quanto dichiarato il primo maggio all’Associated press dall’inviato speciale delle Nazioni unite per il Sudan, Volker Perthes, i due generali in guerra avrebbero accettato di inviare rappresentanti per possibili negoziati in Arabia Saudita e accolto la proposta di estendere la tregua.
- Perthes ha dichiarato che i colloqui, se l’iniziativa dovesse andare in porto, si concentrerebbero prioritariamente sull’istituzione di una tregua «stabile e affidabile» e che tale pausa dai combattimenti sarebbe monitorata da osservatori nazionali e internazionali. Ma ha tenuto ad aggiungere che ci sono ancora vari ostacoli da affrontare.
- Oltre che per i possibili colloqui, l’Arabia Saudita è al centro degli interessi dei sudanesi che, in fuga dal conflitto, ne stanno facendo una meta privilegiata.
Mentre i combattimenti in Sudan sono entrati nella terza settimana, intervallati da cessate il fuoco molto spesso violati, e il numero dei morti supera i 500 (ma fonti sul campo sostengono che siano molti di più, ndr), si fa strada una nuova pista negoziale sponsorizzata dalle Nazioni unite che vede come terreno neutrale di confronto l’Arabia Saudita. Ormai decisamente fallita l’iniziativa lanciata il 26 aprile dall’Igad (Autorità intergovernativa per lo sviluppo, l’organismo politico-commerc



