Senza troppe sorprese i primi giorni di regno di Carlo III sono stati tutti nel segno della madre. A fronte di una certa aspettativa di cambiamento e di modernizzazione della monarchia, probabilmente inevitabile, intanto il nuovo re ha più volte assicurato che seguirà l’esempio di Elisabetta II. Lo ha fatto anche lunedì mattina, di fronte ai rappresentanti di entrambe le camere del parlamento: ha detto che seguirà il suo esempio di «dovere disinteressato».

Placare i timori

È anche un segnale chiaro per placare i timori di chi sospetta che sarà un re più “politico”, pronto a farsi sentire come ha fatto in passato – quando era principe – per promuovere le questioni care alle sue associazioni filantropiche. Dopo il discorso nella Westminster hall il re ha raggiunto Edimburgo per seguire il feretro nel suo viaggio fino a Londra.

Anche il luogo scelto per il discorso ai parlamentari non è ovviamente casuale. I re non possono entrare nella Camera dei Comuni ed è una regola che è in vigore dal 17esimo secolo, quando sul trono c’era un altro Carlo (il primo). Il re tentò di fare irruzione per arrestare i parlamentare: era l’inizio di una guerra civile che si concluse con la decapitazione del  monarca nel 1649.

La regina a Edimburgo

Dopo quasi quattro secoli, oggi un altro Carlo rende omaggio alla madre e regina, camminando dietro il feretro a Edimburgo, in un lento corteo verso la cattedrale di St Giles. È il luogo dove per la prima volta la regina defunta sarà esposta per l’omaggio del suo popolo. Rimarrà 24 ore, prima di essere portato a Londra martedì.

Dietro la bara, disposta a vista sull’auto funebre e al suono della cornamusa del Royal Regiment of Scotland, con re Carlo III ci sono i fratelli: la principessa reale Anna e i principi Andrea ed Edoardo. Attorno, un fiume di gente silenziosa e commossa, assiepata su entrambi i lati del Royal Mile e delle strade circostanti.

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