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La rappresentazione di Israele e i tormenti di Enrico Letta

FILE - Rockets are launched from the Gaza Strip towards Israel, in Gaza City, Sunday, Aug. 7, 2022. (AP Photo/Hatem Moussa, File)
FILE - Rockets are launched from the Gaza Strip towards Israel, in Gaza City, Sunday, Aug. 7, 2022. (AP Photo/Hatem Moussa, File)
  • Non voglio qui entrare nel merito dell’operazione militare di Israele. Vorrei, però, soffermarmi sulla comunicazione relativa all’eterno conflitto israelo-palestinese.
  • Come c’era da aspettarsi il paragone più frequente è con l’Ucraina: perché si piangono le vittime dell’invasore russo e non quelle palestinesi? Perché questa difficoltà a riconoscere Israele come paese aggressore esattamente come la Russia di Putin? E poi giù, con le accuse ai giornalisti di essere al soldo della spectre sionista.

  • Chi crede che questa rappresentazione abbia a che fare solo con le sorti ebraiche si sbaglia di grosso. Sono argomenti che hanno molto a che fare con gli affanni odierni di Enrico Letta. 

Non voglio qui entrare nel merito dell’operazione militare di Israele a Gaza e della raffica di missili che piovono sulle città dello Stato ebraico, fino a quota Tel Aviv. Anzitutto, perché lo scenario è qui ottimamente coperto da Davide Lerner, con la cui analisi concordo. Secondo, perché affronto i temi relativi ad Israele su riviste di geopolitica specializzate, dove è possibile un’analisi senza essere risucchiati dal tritacarne di un dibattito ideologico. Vorrei, però, soffermarmi sulla

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