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Il freno tedesco al price cap europeo ritarda la risposta alla crisi ma ha avviato il dibattito sulla natura del piano.
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I paesi del nord, come l’Olanda, non approvano l’idea di un fondo europeo per aiutare gli stati membri a far fronte al rincaro dei prezzi, perché, dal loro punto di vista, è anti competitivo e potrebbe aprire le porte a una mutualizzazione dei debiti nazionali, come quello italiano.
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Intanto gli accordi di Orban con Gazprom aprono una via rischiosa.
L’inverno sta arrivando in tutta l’Unione europea e nell’attuale guerra al rincaro dei prezzi energetici, la Germania sembra aver lanciato la propria controffensiva. Il cancelliere Olaf Scholz ha infatti annunciato un pacchetto di sostegno da 200 miliardi di euro, la cui spesa sarà distribuita su due anni, con l’obiettivo di aiutare imprese e famiglie, ponendo un freno al prezzo del gas e riducendo le imposte sulla vendita di carburante. Se per la Germania questo intervento è uno scudo difensiv



