DROGA E REPRESSIONE in Brasile

La strage infinita di Rio con la scusa dei narcos

  • Il Brasile è un caso unico nello scenario della guerra alle droghe. E' allo stesso tempo un paese grande consumatore e esportatore. L’asse principale è l’alleanza tra il cartello di San Paolo e la ‘ndrangheta.
  • Con il pretesto di combattere i narcos, la polizia ha da sempre mano libera nelle favelas, provocando un vero e proprio genocidio nella popolazione nera e più povera. E i boss dirigono dalle carceri.
  • Tutti i tentativi di cambiare le leggi e ridurre la violenza della repressione sono caduti nel vuoto. La polizia si alimenta con la corruzione e ha generato le milizie paramilitari che a loro volta controllano territori.

Tra le prime 50 città al mondo per numero di omicidi in rapporto agli abitanti, ben 44 si trovano in America Latina, secondo i dati elaborati dal sito Statista. La lista cambia poco nel corso degli anni e i paesi più rappresentati sono sempre gli stessi: Messico, Venezuela, Brasile. Ma un’altra è la costante che dovrebbe far riflettere governanti e istituzioni internazionali: guerre a parte, quasi tutta la grande violenza nel mondo è riconducibile a un solo tema: la droga. Sono gli effetti del

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