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La strage segreta di luglio che imbarazza il premier etiope

(AP Photo/Mulugeta Ayene)
(AP Photo/Mulugeta Ayene)

L’Ethiopian Human Rights Commission ha accusato le forze etiopi di avere ucciso 75 persone nel corso delle proteste divampate dopo la morte del cantante Hachalu Hundessa. SI tratta di un nuovo grattacapo per il premier, Abiy Ahmed, passato in un anno da premio Nobel per la pace a promotore di una guerra civile

  • Un report dell’Ethiopian Human Rights Commission ha accusato le forze etiopi di avere ucciso 75 persone nel corso delle proteste divampate a luglio dopo la morte del cantante e attivista Hachalu Hundessa.
  • Le accuse dell’Onu sono solo l’ultima prova delle difficoltà del premier, Abiy Ahmed, nel gestire i complessi equilibri che regolano rapporti tra le 80 etnie che compongono il paese.
  • Il premier non è riuscito a gestire le reazioni delle vecchie élite dominanti del paese che hanno contrastato il suo processo di accentramento dei poteri fino ad arrivare allo scoppio della guerra civile nella regione del Tigray.

Un report dell’Ethiopian Human Rights Commission ha accusato le forze etiopi di avere ucciso 75 persone nel corso delle proteste divampate a luglio dopo la morte del cantante e attivista Hachalu Hundessa, ucciso mentre guidava la sua macchina nella capitale Addis Abeba. Secondo il rapporto, le proteste avrebbero causato un totale di 123 vittime e di oltre 500 feriti. Le accuse dell’Onu sono solo l’ultima prova delle difficoltà del premier, Abiy Ahmed, nel gestire i complessi equilibri che regola

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