- Fra sanzioni anticinesi e crisi dei consumi dovuta all’inflazione, i produttori Usa di chip ne hanno troppi di quelli basici mentre ancora non producono i modelli più avanzati per i quali li hanno sopravanzati i produttori di Taiwan.
- Qui s’inserisce la sfida della Cina a rendersi autonoma dagli acquisti dei chip “stranieri” d’ogni tipo spiazzando insieme Taiwan e Usa, tanto da indurre a leggere a rovescio la trappola di Tucidide.
- Tanto più, dicono gli esperti, che la Cina in quanto inseguitore dotato d’esperienza e di mercato, potrebbe infine farcela e, fra l’altro, togliersi i guantoni rispetto alle industrie e all’isola di Taiwan da cui si rifornisce di gran parte dei chip che usa.
La trappola di Tucidide e la crisi asimmetrica dei chip Usa
01 novembre 2022 • 16:58Aggiornato, 01 novembre 2022 • 16:59