Mondo

La Turchia è il primo ostacolo al tetto Ue sul petrolio russo

Cargo ships anchored in the Marmara Sea await to cross the Bosphorus Straits in Istanbul, Turkey, Tuesday, Nov. 1, 2022. Turkey's defense minister urged Russia to \\\"reconsider\\\" its decision to suspend the implementation of the U.N. and Turkish-brokered grain deal in a telephone call Monday with his Russian counterpart, Sergei Shoigu. (AP Photo/Khalil Hamra)
Cargo ships anchored in the Marmara Sea await to cross the Bosphorus Straits in Istanbul, Turkey, Tuesday, Nov. 1, 2022. Turkey's defense minister urged Russia to "reconsider" its decision to suspend the implementation of the U.N. and Turkish-brokered grain deal in a telephone call Monday with his Russian counterpart, Sergei Shoigu. (AP Photo/Khalil Hamra)
  • Con l’introduzione del tetto al prezzo sul petrolio russo, la Turchia ha iniziato a chiedere alle navi che passano per Bosforo e Dardanelli maggiori garanzie assicurative.
  • Le compagnie assicurative riunite nel P&I Club si sono rifiutate di fornire questa documentazione aggiuntiva, scatenando quella che l’analista Işık definisce una guerra burocratica.
  • Il timore della Turchia è che con l’introduzione del price cap aumenti il numero delle navi fantasma, ossia quelle imbarcazioni prive di assicurazione che trasportano il petrolio russo aggirando le sanzioni. 

L’introduzione del price cap, il tetto al prezzo del petrolio russo deciso dall’Ue, sta iniziando a mostrare i suoi primi effetti sul mercato globale e in particolare sul traffico marittimo, direttamente interessato dalle nuove misure europee. Da lunedì diverse navi cargo sono ferme all’entrata degli stretti turchi – Bosforo e Dardanelli – in attesa del via libera delle autorità locali, le prime a dover fare i conti con le conseguenze del price cap. L’accordo prevede che il petrolio russo pos

Per continuare a leggere questo articolo