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Le false accuse delle aziende che combattono le fake news online

  • Un’organizzazione che per conto degli inserzionisti valuta l’affidabilità dei media ha boicottato varie testate americane per ragioni politiche.
  • Secondo un’inchiesta del Washington Examiner, un magazine conservatore, una di queste strutture, il Global Disinformation Index (Gdi) sarebbe venuto meno alla sua missione che in teoria sarebbe quella di «valutare la suscettibilità delle testate d’informazione alla disinformazione».
  • Anche il fondatore di NewsGuard, Gordon Crovitz, ex editore del Wall Street Journal, ha criticato aspramente i criteri opachi di Gdi, in un editoriale pubblicato proprio sul Washington Examiner.

Uno dei problemi globali dell’informazione in rete riguarda la disinformazione. La diffusione delle notizie false è un problema non soltanto politico e sociale, ma anche, per i brand che fanno pubblicità online, una questione di affidabilità nei confronti nel grande pubblico. Così alcuni di loro si affidano a centri di ricerca specializzati per valutare in modo imparziale l’affidabilità dei mezzi d’informazione. O almeno così dovrebbe essere. Secondo un’inchiesta del Washington Examiner, un

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