Come previsto, il 4 novembre americano è iniziato all’insegna dell’incertezza. La partita tra Donald Trump e Joe Biden è ancora aperta e potrebbe rimanerlo quantomeno fino al termine di questa giornata, se non addirittura per diversi giorni. Non sembra pensarla allo stesso modo Trump, che parlando dalla Casa Bianca ha praticamente dichiarato vittoria. «Francamente, abbiamo vinto queste elezioni», ha detto parlando dalla East room, dove ha invitato centinaia di persone. Tra i presenti, nelle prime file, non si vedeva quasi nessuno indossare la mascherina. 

Nel suo breve discorso Trump ha già dato per scontata la vittoria in stati chiave in cui è ancora tutto in bilico, come la Georgia e la Pennsylvania. Trump ha parlato di risultati “fenomenali” e ha detto di non avere neppure bisogno di vincere tutti gli stati in cui è dato in vantaggio. Ma ha anche aggiunto che è pronto ad andare davanti alla Corte suprema per evitare che questa vittoria gli venga strappata. Il presidente uscente rifiuta quindi di prendere il considerazione il fatto che i voti inviati via posta prima del 3 novembre, soprattutto in alcuni degli stati chiave per la vittoria come Pennsylvania e Michigan, potrebbero  richiedere giorni prima di essere contati. E considerando che i democratici sono coloro che maggiormente si sono avvalsi del voto anticipato, questo potrebbe incidere in modo determinante sul risultato. Al momento, tuttavia, Trump è dato in vantaggio in entrambi gli stati.

Frodi e ricorsi

Oltre ad aver sovrastimato i risultati sulle proiezioni parziali, Trump ha anche parlato di “frode” riferendosi al conteggio dei voti ancora in corso, come previsto dalla legge. Poco prima dell’una di notte, anche Biden aveva parlato per qualche minuto da un grande palco in Delaware, in una sorta di teatro drive in. Si è detto ottimista e, tra i clacson delle automobili che lo salutavano, ha chiesto all’elettorato di essere paziente e mantenere la fiducia fino a quando tutti i voti saranno contati, perché solo allora si avrà un risultato certo.

Trump aveva  immediatamente ribattuto su Twitter, sostenendo di essere in largo vantaggio, accusando i democratici di cercare di rubare le elezioni e preannunciando una BIG win, nonostante i tempi siano ancora prematuri. A dargli forza è stata soprattutto la vittoria della Florida, annunciata poco dopo la mezzanotte, conquistata anche grazie al voto dei “latinos”. Trump è infatti piuttosto popolare tra gli elettori originari di Cuba e ha ottenuto il favore di una fetta di elettorato sudamericano per le posizioni nette prese nei confronti del presidente del venezuela Nicolás Maduro e soprattutto per il conservatorismo religioso rappresentato anche dal suo vice Mike Pence. 

Per il resto fino a ora i risultati non stanno dando grandi sorprese. Biden ha buone speranze di aggiudicarsi l’Arizona, mentre secondo le proiezioni Trump ha mantenuto Texas e North Carolina, che quest’anno non erano dati per scontati. Il testa a testa si sta verificando anche per la maggioranza in Senato, dove si rinnovano un terzo dei membri. Al momento è verosimile che la maggioranza resti in mano ai repubblicani, cosa che potrebbe impedire a Biden – nel caso vincesse le elezioni – di far passare riforme in settori fondamentali, come la salute, la difesa dell’ambiente e l'immigrazione. La camera dovrebbe invece rimanere a maggioranza democratica.

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