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L’eredità complicata di Merkel, interlocutrice privilegiata di Putin

  • Nell’incontro di ieri in forma di “pranzo di lavoro” durato tre ore, Merkel e Putin hanno ribadito il “dialogo costruttivo” che caratterizza il rapporto tra i loro paesi e hanno anche affrontato la situazione in Afghanistan. Ma Putin ha negato ogni apertura su Navalny.
  • Alla fine del mandato la cancelliera tedesca sta cercando di chiudere alcuni dossier che costituiscono le famose “linee rosse” di cui Putin ha parlato qualche mese fa: il caso Navalny, la situazione in Donbass, le rivolte in Bielorussia.
  • Si chiude un’era nei rapporti fra la Russia e la Germania dove lo stile politico di Merkel, contraddistinto da qualità personali (astuzia, saggezza, capacità di ascolto e di dialogo) e concretezza dell’azione politica hanno rappresentato quelle caratteristiche che la politica putiniana ha sempre desiderato.

In Russia all’affermazione “Putin è da troppo tempo al potere”, può capitare sovente di sentirsi rispondere dai filoputiniani: “E la Merkel?”. In carica da sedici anni alla cancelleria tedesca, Angela Merkel è il capo di governo politicamente più longevo in Europa dopo la ventennale leadership di Vladimir Putin. Non stupisce, pertanto, che i due leader abbiano nel tempo instaurato un dialogo costante, facilitato dalla reciproca conoscenza delle lingue tedesca e russa. In questi anni i rappor

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