È attesa per oggi pomeriggio la fine della più grande esercitazione militare condotta intorno a Taiwan dall’Esercito popolare di liberazione (Epl). Ma lo schiaffo della speaker della Camera dei rappresentanti, Nancy Pelosi, che ha ignorato l’altolà della leadership cinese visitando l’isola, ha provocato una frattura pericolosa e difficilmente sanabile tra Pechino, gli Stati Uniti e i loro alleati.

Nel terzo giorno di war game ieri l’Epl ha provato le capacità di attacco dal cielo e dal mare nello spazio aereo e nelle acque a nord, a sud-ovest e a est di Taiwan.

Assalti che – confermano i media di Pechino – servono a preparare lo sbarco di truppe sulle (poche) spiagge dell’isola «se la riunificazione dovesse avvenire con la forza». Xi Jinping e compagni vogliono che, al termine di queste quattro tesissime giornate, il mondo si convinca che la leadership politica è pronta a usare le forze armate per prevenire qualsiasi ulteriore passo verso l’indipendenza di quello che considera un suo territorio.

Guerra psicologica

L’agenzia di stato Xinhua ha pubblicato una foto – diventata virale sui social – che mostrerebbe una nave da guerra di Pechino vicina come mai in precedenza alle coste taiwanesi, quelle orientali della contea di Hualien.

Secondo i media di Taipei l’immagine è falsa e presenta evidenti segni di ritocco. Guerra psicologica, che si somma agli attacchi hacker e alle imponenti esercitazioni a fuoco vivo a cui i media nazionali stanno dando grande risalto, con dovizia di particolari sulle tattiche e gli ultimi armamenti sperimentati dall’Epl.

Il ministero della Difesa taiwanese ha riferito che ieri sono stati avvistati «diversi gruppi di aerei e navi che conducono attività intorno allo Stretto di Taiwan, alcuni dei quali hanno attraversato la Linea mediana» che divide in due lo Stretto. Decine di caccia con la stella rossa sono entrati nelle zone d’identificazione aerea taiwanese.

Secondo quanto rivelato da Politico, questa settimana i vertici dell’Epl non hanno risposto a reiterate richieste di comunicazione da parte dei generali statunitensi. Si tratta di uno sviluppo preoccupante, che aumenta il rischio di incidenti in conseguenza di manovre inattese o del fraintendimento delle intenzioni della controparte in un teatro affollato di navi, droni, sottomarini, caccia e di missili che piovono in mare.

Negli ultimi anni i comandi militari di Pechino e Washington erano rimasti sempre in contatto e durante il caotico crepuscolo dell’èra Trump erano riusciti a scongiurare uno scontro nel Mar cinese meridionale, dove la leadership cinese aveva creduto che la VII flotta Usa stesse per lanciare una october surprise nel disperato tentativo di far rieleggere alla presidenza il miliardario repubblicano.

Tra le rappresaglie messe in atto in seguito alla visita della terza carica degli Stati Uniti a Taiwan, la Cina ha annunciato ufficialmente la cancellazione di una serie di piattaforme di dialogo militare bilaterale.

«Pronti a morire per Taipei»

In questa fase la leadership cinese ha intenzione di mostrare i muscoli nella maniera più eclatante, per dimostrare alle autorità taiwanesi di poter soggiogare le difese dell’isola, agli americani e ai loro alleati di essere pronta a combattere per difendere la sua sovranità e integrità territoriale, e al variegato fronte interno ultra nazionalista che Xi Jinping e compagni sono pronti a “riunificare” l’isola, se necessario con le armi.

Per rafforzare questo messaggio l’Epl ha organizzato esercitazioni mediche su un treno ad alta velocità trasformato in un ospedale mobile, pronto ad accogliere militari feriti in combattimento. Secondo il Quotidiano del popolo –  che ha diffuso le immagini, condivise milioni di volte sui social e accompagnate da incitamenti patriottici –  i vagoni sono dotati di una sala operatoria e di un’unità di terapia intensiva e possono ospitare oltre cento pazienti.

Oggi è attesa a Taiwan la visita di una delegazione della Lituania (paese dell’Unione europea col quale Pechino si è già scontrata proprio sulla sovranità dell’isola) guidata dalla viceministro dei Trasporti e delle comunicazioni Agnė Vaiciukevičiūtė.

E gli Stati Uniti hanno annunciato che il presidente Joe Biden ospiterà i capi di governo degli stati insulari del Pacifico alla Casa Bianca a settembre. In visita a Tonga, il vicesegretario di stato Wendy Sherman ha spiegato che «questo incontro sarà un’opportunità storica con gli Stati Uniti e i paesi delle isole del Pacifico per ascoltare e ascoltare, alla maniera del Pacifico».

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