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Le conflittualità irrisolte degli stati centro-asiatici indeboliscono il loro carattere di soggetti politici e continuano a favorire la Russia, la quale approfitta della debolezza altrui per mantenere la sua influenza e lo status quo, da queste parti come altrove.
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La regione storicamente sotto influenza russa patisce da tempo l’intrusione di Pechino ed è stata ulteriormente destabilizzata dal ritiro americano dall’Afghanistan e dal conflitto in Ucraina.
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Il Kazakistan è intenzionato a trarre profitto dalla perdita di potenza di Mosca, ma deve fare i conti con le croniche conflittualità che persistono dalla caduta dell’Urss.
Il ritorno della guerra in Europa orientale sta riaccendendo i riflettori su ampie porzioni di mondo che fino a trent’anni fa erano parte di un unico stato, l’Unione sovietica, o comunque nella sua orbita. Una di questa, tanto sconosciuta in Europa quanto instabile, l’Asia centrale, merita attenzione per le sanguinose turbolenze attraverso cui è passata negli ultimi mesi. Fino ad ora, la Russia era l’attore più influente nella regione, potendo contare su forti legami storici, culturali e mili



