- La stessa Unione europea sembra aver finalmente aperto gli occhi sulla nuova minaccia dell’espansionismo turco alla stabilità di numerose aree di influenza europea.
- La Ue ha così deciso il 10 dicembre a Bruxelles delle sanzioni mirate contro cittadini turchi per frenare le mire di Ankara nel Mediterraneo orientale, ma le reazioni turche non si sono fatte attendere.
- L’annuncio è stato condannato da Ankara, che ha definito «fazioso e illegale» l’approccio assunto dall’Unione. Ma c’è di più. Dopo Siria, Libia e Azerbaigian, gli occhi del presidente turco sembrano puntati sulla Somalia, ex colonia italiana.
È possibile immaginare un ritorno della Turchia nello scenario globale come potenza regionale in versione neo-ottomana guidata da Recep Tayyip Erdoğan, l’uomo forte di Ankara al potere con il partito filo-islamico Akp da 18 anni di fila? Sì, è possibile, al punto che la stessa Unione europea sembra aver finalmente aperto gli occhi su questa nuova minaccia dell’espansionismo turco alla stabilità di numerose aree di influenza europea. Così la Ue ha deciso il 10 dicembre a Bruxelles delle sanzioni



