- All’indomani della manifestazione violenta dei militanti di Hezbollah ed Amal, fronteggiata con forza letale da militanti appartenenti alla minoranza cristiana, sale a 7 morti e 32 feriti la conta delle vittime a Beirut.
- Dopo oltre due anni di crisi economica acuta, con la lira locale quasi del tutto svuotata del suo valore, a settembre il Libano si era finalmente dotato di un nuovo governo.
- Il nuovo esecutivo aveva dato un momentaneo sollievo alla moneta, nel contesto di una spirale di svalutazione, un effetto che può venire annullato dagli scontri setta
«Sono appena rientrato dal quartiere di Ain El Remmaneh, la zona cristiana dove si sono verificati gli scontri di giovedì», racconta Heiko Wimmen, analista tedesco distanza a Beirut per il think-tank International Crisis Group (ICG), «Ho sentito degli spari ma credo fossero in aria. La tensione rimane alle stelle e, come al solito in questi casi, si scontrano narrative diverse su quanto avvenuto». All’indomani della manifestazione violenta dei militanti di Hezbollah ed Amal, formazioni che fa



