- La lira libanese, il termometro della crisi, ha toccato il 16 marzo il minimo storico al "mercato nero", dove ha sfiorato quota 15mila lire per dollaro, proseguendo la sua caduta libera sulla scia di un crollo economico aggravato dall'inerzia del governo.
- La svalutazione monetaria senza precedenti nella sua dimensione nella storia del piccolo paese mediterraneo ha scatenato una nuova ondata di proteste tra la popolazione.
- La banca centrale del Libano, un tempo la roccaforte del paese dei cedri, sembra impotente. Oltre al collasso monetario, il paese sta vivendo un’esplosione di disoccupazione e impoverimento su larga scala.
«La lira supera la soglia di 15mila per un dollaro, la popolazione si mobilita - Il sindacato dei fornai mette in guardia contro una "chiusura forzata" se la moneta non venisse stabilizzata». Questo il drammatico titolo della versione online di L'Orient-Le jour, il più prestigioso quotidiano libanese in lingua francese, che non lascia molti dubbi sulla spirale in cui il paese dei cedri rischia di essere inghiottito. Problemi economici? Sì certo, ma sotto c'è la necessità di un recupero di sovra



