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Libano, salta la corrente anche nell’ultima isola felice

  • In Libano lo sfacelo della società pubblica responsabile dell’approvvigionamento di elettricità, “Électricité du Liban”, è stato un fattore determinante nel precipitare il collasso economico.
  • Zahle, una località di villeggiatura greco-cattolica dove si producono vino e arak, è famosa come modello di autonomia energetica per tutto il paese, ma ora è costretta a tagliare le forniture.
  • Nel Paese ormai dominano il mercato gangster proprietari di generatori privati a diesel, che si spartiscono le zone e impongono i loro tariffari. Zahle era riuscita a imporre un sistema condiviso.

Gli uffici di Electricité a Zahle, cittadina cristiana nell’est del Libano vicino alla frontiera siriana, in piena valle della Beqaa, sono lustri e specchiati nella migliore tradizione del settore privato libanese. La roccaforte greco-cattolica si raggiunge attraversando villaggi musulmani e drusi sulla via di Damasco, e a 945 metri è ricoperta di neve. Le sue vecchie case ottomane allineate sul fiume Berdawni, coi caffè e ristoranti in cui si serve arak, il liquore nazionale all’anice, e vino

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