Dopo il raid di domenica scorsa, da giorni l’aviazione israeliana sorvola a bassa quota numerose aree del paese, mentre droni militari continuano a pattugliare la periferia meridionale di Beirut. Resta il nodo del disarmo di Hezbollah. Sabato arriverà a Beirut il pontefice. Tenenti (ex Unifil): «Le violazioni israeliane rendono il governo di Beirut estremamente fragile»
In Libano cresce l’allarme per una possibile nuova guerra su larga scala dopo che domenica un raid israeliano è tornato a colpire il sud di Beirut, per la quinta volta dal cessate il fuoco del 27 novembre 2024. Il raid ha distrutto tre piani di un edificio a Dahieh, cuore politico di Hezbollah, uccidendo almeno cinque persone, tra cui Haytham Ali Tabatabai, comandante delle forze d’élite Radwan, e ferendone oltre venti. Immediata la reazione del presidente libanese Joseph Aoun, che ha esortato l


