Parla la volontaria di ritorno dalla sua seconda missione nella Striscia: «Siamo consapevoli di essere dei testimoni di ciò che sta accadendo. Siamo arrivati al punto che il cibo è diventato una terapia, addirittura ci sono madri che sperano che il loro figlio risulti malnutrito così da potergli assicurare il pasto che loro non riescono a dare»
«Ahmed è un infermiere di 23 anni. Con lui ho passato tanto tempo nella mia prima missione. Mi ha raccontato com’era Gaza prima, eravamo seduti e lui si è messo a saltellare dicendomi che era bellissima. Mi ha mostrato le foto del giorno della sua laurea, una sala piena con tutta la sua famiglia e i suoi amici, tutti infermieri neolaureati. Mi ha detto che metà di loro ora non ci sono più. Ahmed mi ha insegnato che aver paura della morte non impedisce di morire, impedisce di vivere». Parole che



