A distanza di pochi giorni dal suo insediamento sono iniziati i primi problemi per il nuovo governo americano guidato dal presidente Joe Biden. In una sola giornata, due storici avversari della politica estera americana come l’Iran e i talebani hanno infatti fatto sentire la propria voce per criticare pesantemente le azioni degli Stati Uniti.

L’Iran non ferma il piano nucleare

Il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha rifiutato le richiesta del governo americano che aveva chiesto a Teheran di fermare lo sviluppo del proprio piano nucleare. Zarif ha detto che il suo paese porrà un limite all’arricchimento dei propri siti nucleari solo dopo che il presidente Biden eliminerà le sanzioni imposte nel 2018 dalla precedente amministrazione guidata da Donald Trump.

Il programma nucleare iraniano preoccupa da tempo la comunità internazionale e nel 2015 l’allora presidente americano Barack Obama aveva firmato un accordo con Teheran per porre un limite agli sviluppi dei suoi siti. Il patto vedeva anche la partecipazione dell’Unione europea, Cina e Russia. Nel 2018 Trump si era ritirato dall’accordo ritenuto troppo morbido nei confronti dell’Iran e aveva approvato una serie di dure sanzioni economiche che hanno fatto sprofondare il paese in una grave crisi economica. In risposta all’atteggiamento ostile degli Stati Uniti, nel gennaio di quest’anno l’Iran ha annunciato di avere iniziato i lavori di arricchimento dell’uranio presente nel sito nucleare di Fordo. 

Le accuse reciproche in Afghanistan

L’altro fronte caldo per la politica internazionale di Biden è quello in Afghanistan. Un portavoce dei talebani ha accusato gli Stati Uniti di bombardare i civili afghani violando «ogni giorno» gli accordi firmati a Doha nel febbraio dell’anno scorso per porre fine al conflitto che dura nel paese dal 2001. Giovedì il governo americano aveva a sua volta denunciato le violazioni della tregua da parte dei talebani che non starebbero rispettando gli impegni presi in precedenza. La situazione in Afghanistan resta drammatica a causa degli attacchi terroristici compiuti dall’Isis.

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