Lo staff legale di Donald Trump ha detto che l’ex presidente americano non può essere sottoposto al processo di impeachment portato avanti dai democratici perché non più al potere. Si tratta della linea difensiva che il team porterà avanti al senato chiamato a votare sul processo che vede Trump accusato di avere causato l’assalto al Congresso commesso dai suoi sostenitori il 6 gennaio.

La Camera, controllata dai democratici, si è già espressa a favore dell’impeachment, ma il percorso al senato è più tortuoso a causa della maggiore presenza numerica dei repubblicani che hanno già fatto sapere, tranne poche eccezioni, di non volere votare la procedura. In particolare la scorsa settimana, 45 membri su 50 del Great Old Party hanno votato a favore della fine dell’impeachment per motivi costituzionali. 

«Trump singolarmente responsabile»

I manager democratici dell’impeachment contro Donald Trump hanno detto di ritenere l’ex presidente americano «singolarmente responsabile» dell’assalto al Congresso commesso dai suoi sostenitori il 6 gennaio. In un documento di 80 pagine gli accusatori di Trump manager hanno poi detto che la Costituzione non prevede alcune eccezioni per il cosiddetto January period, ovvero l’ultimo mese al potere di un presidente in attesa di cedere il posto al suo successore.

Sia i documenti dell’accusa sia quelli della difesa saranno analizzati dal senato a partire dal 9 febbraio.

Come nel 2020?

Il rischio per i democratici, che hanno sostenuto l’impeachment fin dal giorno successo all’insurrezione, è che anche questa volta il processo finisca bloccato al senato come avvenne nel 2020. Trump è, infatti, l’unico presidente nella storia americana ad avere avuto due processi di impeachment a suo carico. Il primo iniziò nel 2019 ed era basato sulle accuse all’allora presidente di avere esercitato pressioni sul suo omologo ucraino affinché mettesse sotto processo Joe Biden, attuale presidente americano e all’epoca in corsa per le primarie democratiche. L’impeachment passò alla Camera, ma era poi stato respinto dal senato.

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