- Dalla contestata rielezione di Alexander Lukashenko alle elezioni presidenziali del 9 agosto di due anni fa, la situazione politica e sociale in Bielorussia è ancora fortemente condizionata da un’ondata di repressione senza precedenti.
- Molti siti di informazione indipendente sono stati chiusi, come il più popolare Tut.by, etichettati come “attori estremisti” e soggetti a procedimenti penali. L’Associazione dei giornalisti bielorussi ha stimato che circa 400 giornalisti sono fuggiti all’estero per evitare di essere incarcerati o uccisi.
- Per rimanere stabilmente al potere e migliorare la situazione economica del paese, Lukashenko ha compreso che l’unico ancora di salvezza è il “fratello” russo del Cremlino.
Lukashenko evita il colpo di stato vestendo i panni del vassallo fedele
08 agosto 2022 • 19:25