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Lula non è innocente, ma ora la Mani Pulite brasiliana è in pericolo

  • L’ex presidente parla oggi di verità ristabilita dopo la persecuzione, invece di limitarsi a ringraziare i propri avvocati e il cambio di stagione nell'orientamento del Supremo tribunale federale
  • Ma resta l’impressione che i pm di Curitiba abbiano adottato la celebre scorciatoia Al Capone: beccare in castagna il boss per reati minori e risolvere così le lacune investigative
  • Lo scenario più probabile è adesso il duello finale tra Bolsonaro e Lula nel 2022. La scellerata gestione dell’ex militare potrebbe controbilanciare l’immagine ancora viva della corruzione

Nel Brasile devastato dalla pandemia cade dunque la bomba del ritorno sulla scena politica dell’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva. Ripulito di tutte le pendenze giudiziarie grazie a una decisione “tecnica” della Corte suprema e pronto a tentare il ritorno a Brasilia nelle elezioni del prossimo anno, quando lui di anni ne avrà 76. Come già nelle presidenziali del 2018, quando l’ex capitano dell’esercito Jair Bolsonaro vinse a sorpresa, quasi soltanto sull’onda dell’indignazione popolare

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