«Gli ucraini resistono e noi li aiutiamo. Non è questo il momento dei negoziati, anche se li stiamo preparando e dobbiamo gettare le basi. Questo è l’obiettivo di questo dialogo con la Cina, per consolidare approcci comuni».

Lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, in una intervista al quotidiano Les Echos dopo il viaggio in Cina con la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. «Penso che la Cina faccia la nostra stessa osservazione, vale a dire che oggi il tempo è militare», nonostante nelle scorse settimane il presidente Xi Jinping abbia discusso con il presidente russo Vladimir Putin un piano di pace.

Quattro i punti su cui l’Unione europea cerca un approccio comune con la Cina. Il sostegno ai principi della Carta delle Nazioni Unite. Due: un chiaro richiamo al nucleare e «spetta alla Cina trarre le conseguenze dal fatto che il presidente Putin ha dispiegato armi nucleari in Bielorussia pochi giorni dopo essersi impegnato a non farlo». Tre: «un richiamo molto chiaro al diritto umanitario e alla protezione dei bambini». E, infine «una pace negoziata e duratura».

Il presidente francese ricorda l’aumento della dipendenza energetica dell’Europa dagli Stati Uniti, tuttavia ribadisce che l’Unione europea ha la sua indipendenza strategica. L’Europa deve diventare il terzo polo tra Cina e Stati Uniti: «Non vogliamo entrare in una logica blocco per blocco».

Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, potrebbe recarsi in Germania a maggio in occasione del Premio Carlo Magno, che premia gli sforzi a favore dell'unificazione europea, e si svolgerà nella sala dell'incoronazione del municipio di Aquisgrana il 14 maggio.

Gli organizzatori del premio si stanno preparando ad accoglierlo, ha riferito la città di Aquisgrana poco prima di Pasqua. Tuttavia, la partecipazione del presidente ucraino dipenderà «fortemente dalla situazione della guerra in quel momento e dalla conseguenti condizioni di sicurezza». Se Zelensky non potrà andare di persona, si collegherà tramite video, hanno detto gli organizzatori, aggiungendo che anche questa opzione è in corso di pianificazione.

I bambini

Nella notte tra sabato e domenica ci sono stati nuovi raid russi su Zaporizhzhia, che hanno ucciso un uomo e la figlia di 11 anni. «Due razzi hanno colpito uno dei quartieri residenziali della città – ha fatto sapere Anatoliy Kurtev, segretario del consiglio comunale di Zaporizhzhia, in un messaggio sul canale Telegram -. Hanno distrutto una casa. Finestre e tetti sono stati danneggiati in decine di abitazioni adiacenti». Sono morte due persone, ha proseguito: «Un uomo e la figlia nata nel 2012». 

Con la piccola vittima di oggi a Zaporizhzhia, sono 468 i bambini uccisi in Ucraina dagli attacchi russi dall'inizio della guerra. Altri 947 sono quelli rimasti feriti. La notizia arriva dall’ufficio del procuratore generale di Kiev su Telegram. «A oggi -scrive - più di 1.415 bambini sono rimasti feriti in Ucraina a causa dell'aggressione armata su vasta scala della Federazione Russa». Secondo le informazioni ufficiali dei procuratori minorili «468 bambini sono morti e più di 947 sono rimasti feriti in modo più o meno grave».

I bambini più colpiti sono nella regione di Donetsk, 449, nella regione di Kharkiv, 275 nella regione di Kiev, 127 nella regione di Kherson, 94 nella regione di Zaporizhzhia, 89 nella regione di Mykolaiv, 85 nella regione di Chernihiv, 68 nella regione di Luhansk e 66 nella regione di Dnipropetrovsk.

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