- A guardarla da fuori, la vittoria di Giorgia Meloni è una grande festa per tutte le destre estreme d’Europa e del mondo. Ma dietro quel «bravo!» di Viktor Orbán, gli entusiasmi di Le Pen zia e nipote, le congratulazioni di destre spagnole e polacche, i complimenti dei repubblicani americani, ci sono altre chiavi di lettura. Ogni sovranismo capitalizza la vittoria italiana a modo suo: sono proprio questi movimenti interni a indicarci dove va il vento meloniano.
- Anzitutto ci sono i sodali di Fratelli d’Italia che stanno per affrontare un appuntamento elettorale. Per loro ciò che conta è l’effetto di trascinamento delle elezioni italiane. Poi ci sono le spinte disgregatrici e gli attacchi all’Europa politica. Inoltre ci sono gli scontri interni alla destra stessa, come si vede dalla competizione tra Le Pen zia e la nipote Maréchal.
- E se c’è un’altra spinta che Meloni sta dando all’estrema destra è quella di dimostrare che la normalizzazione di facciata funziona. Infatti Maréchal insiste: Meloni? «Non chiamatela destra estrema».
Meloni mostra la via alle destre estreme: la finta normalizzazione
26 settembre 2022 • 20:56