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In fuga dall’inferno: in Libia e Tunisia non c’è speranza

Deportazioni, violenze, arresti arbitrari e riscatti. Le condizioni di vita della comunità subsahariana in balia di polizia e milizie con la complicità di Italia e delle istituzioni Ue 

La Tunisia non è un paese sicuro. Almeno non per tutti. Non lo è per buona parte della società civile tunisina, per gli attivisti dei diritti umani e gli avvocati che denunciano le politiche autoritarie del presidente Kais Saied. Non lo è per le persone migranti, spesso deportate nel deserto per poi essere detenute in Libia. Nonostante le inchieste giornalistiche che lo scorso anno avevano suscitato l’indignazione di parte della comunità internazionale, le deportazioni della comunità subsaharian

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