- Quando la sigla No Labels è apparsa sulla scena a Washington, nel lontano 2010, sembrava l’ennesimo noioso think tank, che in questo caso aveva il noiosissimo scopo di riportare in auge «il centrismo» e la «cooperazione bipartisan».
- I fondatori erano Nancy Jacobson, un’ex fundraiser in forza all’apparato democratico, e il senatore Joe Lieberman, già candidato alla vicepresidenza con Al Gore nel 2000 e diventato via via sempre più moderato fino a concedere il suo sostegno al candidato repubblicano John McCain nel 2008.
- Ultimamente da più parti si insinua un’ipotesi: in realtà il gruppo sta fattivamente aiutando i repubblicani in vista delle presidenziali 2024, sia nell’ipotesi in cui il candidato sia Donald Trump, sia qualora Ron DeSantis dovesse spuntarla.
Quando la sigla No Labels è apparsa sulla scena a Washington, nel lontano 2010, sembrava l’ennesimo noioso think tank, che in questo caso aveva il noiosissimo scopo di riportare in auge «il centrismo» e la «cooperazione bipartisan». Ultimamente da più parti si insinua un’ipotesi più sottile: in realtà il gruppo sta fattivamente aiutando i repubblicani in vista delle presidenziali 2024, sia nell’ipotesi in cui il candidato sia Donald Trump, sia qualora Ron DeSantis dovesse spuntarla. I fo



