Nel giorno di inizio dei mondiali in Qatar viene annunciata nel paese la visita di Zakir Naik dove è stato chiamato per tenere una serie di conferenze religiose durante la competizione sportiva che si terrà dal 20 novembre al 18 dicembre. Naik è un predicatore islamico indiano la cui personalità è molto controversa: è accusato di riciclaggio di denaro e di incitamento all’odio.

Dal 2016 l’India ha messo al bando la sua Fondazione di ricerca islamica perché accusato di aver incoraggiato e aiutato i suoi seguaci a «promuovere o tentare di promuovere sentimenti di inimicizia, odio o cattiva volontà tra diverse comunità e gruppi religiosi». Nel mirino dei discorsi dello sheikh ci sono le comunità indù e cinesi che vivono nelle regioni indiane a maggioranza musulmana. I sospetti sul suo proselitismo sono aumentati nel momento in cui è stato accusato di aver influenzato uno degli attentatori che hanno compiuto l’attacco di Dacca nel luglio del 2016 dove sono morte 29 persone compresi i cinque terroristi. Uno di questi aveva pubblicato sui suoi social alcune frasi e citazioni di Naik.

Ma in Qatar c’è entusiasmo per la sua presenza dato che nonostante le accuse, il predicatore indiano nato a Mumbai nel 1965 è molto popolare. Ad annunciare l’arrivo di Naik nel piccolo paese del Golfo è Faisal Alhajri, presentatore del canale sportivo di proprietà statale Alkass, che su Twitter ha scritto: «Il predicatore sheikh Zakir Naik è presente in Qatar durante la Coppa del Mondo e terrà molte conferenze religiose durante il torneo».

L’esilio

Dal 2017 Zakir Naik vive in esilio in Malesia dove continua a dirigere la Peace Tv, un canale televisivo h24 trasmesso anche da Dubai, India e Arabia Saudita. Naik ha dovuto lasciare l’India perché è ricercato dall’Enforcement directored e della National investigative Agency. Nel 2017 l’Agenzia anti terrorismo indiana lo ha accusato anche di reclutare nuove leve per l’Isis.

Naik, al quale il Regno Unito e il Canada hanno vietato l’ingresso nei oro territori, è riuscito a ottenere la residenza permanente in Malesia ma dal 2020 non può tenere discorsi nel paese per via di questioni di «sicurezza nazionale». Non tutte le autorità locali, però, sono contente della sua permanenza. Secondo Foreign Policy il viceministro di Penang nel 2018 ha fatto pressioni affinché il televangelista islamista sia riportato in India per essere processato. Purtroppo, però, ha dovuto fare i conti con i suoi sostenitori.

Secondo il Counter extremism project, un’organizzazione non governativa che fornisce report e studi sul terrorismo e la radicalizzazione, Zakir Naik è molto vicino all’interpretazione conservatrice wahhabita dell’Islam dominante nella Penisola arabica. Non è un caso se il predicatore è stato ospitato più volte in Arabia Saudita e Qatar dove ha incontrato i vertici della famiglia reale e dell’emirato e ha anche ricevuto diversi premi come predicatorie. In Qatar è stato ospitato anche nel 2016 e nel 2019 dove ha incontrato l’emiro Tamim bin Hamad Al Thani in persona.

Guadagni miliardari

Come se non bastassero le violazioni dei diritti umani e civili, il Qatar imbarca nel suo mondiale un predicatore estremista e controverso per tenere eventi e conferenze durante la competizione. La Fifa, per ora, non batte ciglio e si gode i risultati del rapporto sui guadagni ottenuti grazie al mondiale in Qatar. Stando ai risultati pubblicati, la Fifa ha incassato un fatturato record di 7,5 miliardi di dollari nei quattro anni di accordi commerciali legati alla coppa del Mondo 2022.

Soldi derivati soprattutto dagli accordi di sponsorizzazione siglati con le aziende qatariote come la Qatar Energy, sponsor di primo livello, e la banca Qnb. I guadagni ottenuti sono un miliardo in più rispetto a quelli ottenuti nei quattro anni che hanno portato al mondiale che si è giocato in Russia nel 2018.

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