- Mentre Nancy Pelosi sbarcava a Taipei da un aereo di stato statunitense, i caccia della Repubblica popolare cinese si sono alzati in volo sullo stretto di Taiwan. Il presidente cinese ha mobilitato le truppe perché non può mostrarsi debole, ma la sua priorità è il congresso dell’autunno prossimo.
- Da Pechino, la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, ha ripetuto che gli Stati Uniti «si assumeranno la responsabilità e pagheranno il prezzo per aver minato gli interessi di sicurezza sovrani della Cina».
- Nelle ultime ore da Washington sia il segretario di Stato, Antony Blinken, sia il portavoce per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, hanno provato a gettare acqua sul fuoco sostenendo che il viaggio di Pelosi sarebbe un’iniziativa personale.
Mentre martedì, quando erano da poco passate le 22.20 locali, Nancy Pelosi sbarcava a Taipei da un aereo di stato statunitense, i caccia della Repubblica popolare cinese si sono alzati in volo sullo stretto di Taiwan. L’esercito taiwanese è in stato di massima allerta, quattro navi da guerra statunitensi – tra cui la portaerei “USS Ronald Reagan” – si sono posizionate a largo delle coste orientali dell’isola, e anche mezzi militari giapponesi sono in navigazione intorno allo stretto. L’arrivo



