Negli Stati Uniti, con la metà della popolazione completamente vaccinata, contagi e decessi riprendono a salire. Di pari passo si rinfocola lo scontro politico. Da una parte c’è il presidente Usa Joe Biden, che non fa che dire «Vaccinatevi!»; e con lui, gli amministratori democratici che provano a introdurre i pass vaccinali. Dall’altra, i governatori repubblicani più oltranzisti respingono persino l’idea di usare le mascherine, mentre i siti dell’alt-right come Breitbart appuntano come «fascisti» i pass. L’amministrazione Usa fa uno sforzo contro corrente: arginare l’ondata di contagi da variante Delta, e scavalcare i tentativi dell’opposizione di strumentalizzare i provvedimenti.

Contagi e obbligo vaccinale

Secondo le stime dei Centers for disease control and prevention – Cdc, l’agenzia federale per la salute – è la variante Delta a causare il 95 per cento degli attuali casi di Covid-19 negli Usa. I contagi giornalieri aumentano: ora sono ben oltre i 120mila, tre settimane fa erano sotto i 50mila. Anche le ospedalizzazioni crescono, in particolare in otto stati (Alabama, Arkansas, Florida, Georgia, Louisiana, Mississippi, Nevada e Texas), molti dei quali non hanno brillato per tempestività delle vaccinazioni. «Il 99 per cento dei decessi per Covid riguarda i non vaccinati. Esiste argomento più persuasivo di questo per vaccinarsi?», ripete da giorni l’immunologo Anthony Fauci, mentre intanto dalla Casa Bianca le parole più ripetute sono due: «Get vaccinated!», «Vaccinatevi!».

Negli Stati Uniti i datori di lavoro hanno il potere di richiedere ai propri dipendenti di essere vaccinati, e di imporre l’obbligo. C’è chi si è già mosso in tal senso: compagnie aeree come United Airlines, colossi come Google, Facebook, Disney. Nel gruppo c’è anche Doug McMillon di Walmart, che fa parte del board della Business Roundtable, l’associazione dei ceo delle principali aziende americane, e che cerca di convincere altri colleghi a seguire l’esempio.

A spingere è lo stesso Biden: mercoledì ha voluto incontrare gli «avanguardisti» dell’obbligo per esprimere il suo supporto. «Li ho invitati a coinvolgere altri amministratori delegati del loro settore per diffondere la buona pratica». Alcune università si stanno muovendo nella stessa direzione: così ha fatto la Howard, e molti altri nel mondo accademico si mobilitano, mentre la Corte suprema ha appena coperto le spalle alla Indiana University.

Un gruppo di otto studenti aveva citato in giudizio l’università per la sua pretesa che gli studenti fossero vaccinati; la Corte giovedì ha sancito che la scelta è lecita. Intanto anche il più grande sindacato degli insegnanti del paese a metà settimana ha preso posizione a sostegno della linea Biden: la National Education Association apre la strada quindi all’obbligo. Questo è il «momentum», l’imposizione si diffonde.

Pass e no mask

Tra le amministrazioni locali a guida democratica c’è chi avvia l’imposizione dolce, e cioè il sistema del pass vaccinale. «Se non siete vaccinati, mi spiace, ma non potrete partecipare pienamente alla vita sociale», ha annunciato il sindaco di New York, Bill de Blasio. Dal 13 settembre bisognerà esibire prova di essere immunizzati per accedere a musei, teatri, palestre, ristoranti. I teatri di Broadway dopo aver sperimentato le chiusure per pandemia sono pronti a chiedere il vaccino a spettatori e staff. «Il pass vaccinale è fascista», scrive il sito destrorso Breitbart. Sulla stessa scia, tra i repubblicani c’è chi è in prima linea per opporsi al pass. Il governatore della Florida Ron DeSantis ad esempio ha imposto il divieto di pass: non vuole che i negozi lo chiedano, ed è finito in una battaglia legale con una compagnia di crociere che voleva utilizzarlo; ma ha perso.

Dando ragione alla Norwegian Cruise Line, la giudice Kathleen Williams si è appena espressa contro il divieto di pass. Pure sulle mascherine la destra dà battaglia, un po’ per capitalizzare il consenso no mask e no vax, un po’ per una strategia business first: «I nonni sarebbero lieti di sacrificarsi per salvare l’economia per i nipoti», ha detto a inizio epidemia il vicegovernatore texano Dan Patrick. Kay Ivey, la repubblicana che guida lo stato dell’Alabama, di fronte alla sollecitazione dell’agenzia federale Cdc a riprendere l’uso della mascherina dove i contagi sono alti, ha fatto sapere che «l’Alabama va avanti»: di seguire le linee guida non ci pensa proprio. «Chi protesta contro le mascherine sta trasformando la sicurezza dei nostri figli a scuola in una disputa politica», così Biden ha commentato le rivolte no mask in alcune scuole del Tennessee a inizio settimana. Ma ormai il dibattito è polarizzato. Un sondaggio Fox News dice che tra gli elettori di Biden i vaccinati sono l’86 per cento, mentre solo la metà di chi ha votato Trump ha fatto il vaccino. Sulla diversità di orientamento aveva messo in guardia già in primavera il Pew Research Center: «I democratici sono più propensi dei repubblicani a farsi vaccinare, e il divario sta crescendo di mese in mese».

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