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Dal 2019 al confine tra Mali, Niger e Burkina Faso è in corso un conflitto che vede contrapposti due gruppi terroristici a matrice salafita-jihadista.
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Da un lato Jama’at Nasr al-Islam wal Muslimin (Jnim), la cui traduzione in italiano potrebbe essere resa come “gruppo per il sostegno dell’Islam e dei musulmani”, dall’altro l’Islamic state in the greater Sahara (Isgs).
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Questo scontro intrareligioso non solo permette di approfondire il nesso tra conflitto e religione in Africa subsahariana, ma nasconde anche interessanti spunti di riflessione geopolitica, visto il recente ritiro dell’operazione d’antiterrorismo francese e il contemporaneo arrivo del gruppo Wagner a Bamako.
Nel Sahel le ragioni politiche alimentano l’ondata del jihad
13 luglio 2022 • 11:00