La mobilitazione dopo la morte degli ostaggi non scalfisce il premier. Sfida alla comunità internazionale e al ministro della Difesa Gallant: ora la tenuta del governo dipende dal sostegno dei partiti ultraortodossi
«Il conseguimento degli obiettivi della guerra passano per il Corridoio Filadelfia. Venti anni fa mi sono dimesso dal governo Sharon proprio su questo punto: dobbiamo controllare l'asse al confine tra Gaza e l'Egitto, è una questione politica fondamentale». Mentre centinaia di migliaia di lavoratori di ogni settore incrociano le braccia, raccogliendo l’invito del più grande sindacato israeliano, Histadrut, ad unirsi alle proteste dei familiari degli ostaggi, Benjamin Netanyahu non sembra voler a


