Biden promette un ritorno all’internazionalismo liberal e al mondo a trazione americana dopo il nazionalismo trumpiano. Ma Washington è in una posizione paradossale: vuole mantenere la leadership mondiale, ma all’interno è lacerata dalle conseguenze della sua egemonia
- Le prime nomine del presidente eletto, Joe Biden, fanno pensare a un processo di normalizzazione della politica estera americana: il ritorno alla leadership globale degli Stati Uniti.
- La situazione americana è paradossale. Vuole mantenere lo status di paese leader del mondo, ma allo stesso tempo sul fronte interno soffre di una stanchezza che deriva anche dalle conseguenze negative di questo ruolo.
- «Biden rappresenta il ritorno dell’establishment della politica di Washington. Ma riusciranno a superare l’era Trump? O semplicemente inaugureranno una nuova era di stagnazione della politica estera, castigata dal fallimento dei precedenti interventi militari?», dice Jacob Heilbrunn, direttore di National Interest.
Dove va l’America dopo l’espulsione dal sistema della scheggia impazzita Donald Trump, sia sui vari fronti della politica mondiale, che sul tumultuoso fronte interno? Spesso siamo portati a pensare alla politica come una mera contrapposizione, quasi da fiction, tra buoni e cattivi, Topolino contro Macchia Nera. La realtà è più complicata. L’aspetto “morale” più che un un fine è una mitopoiesi che serve a costruire un fine. Dinamiche da Grande Gioco (per citare il classico di Peter Hopkirk). Le



