Mancano ancora dodici giorni all’election day e negli Stati Uniti si sta registrando un numero da record di persone che si affidano al voto anticipato. Secondo i dati raccolti dal US Election Project dell’Università della Florida, ad oggi - mercoledì 21 ottobre - hanno già votato più di 37 milioni di americani. Anche il presidente Donald Trump ha fatto sapere che potrebbe usufruirne già questo venerdì, in Florida.

In questi primi giorni stanno avendo particolare successo i ballot drop boxes, ovvero urne elettorali localizzate in punti strategici, come nei pressi di edifici pubblici o grandi parcheggi, nelle quali gli elettori possono lasciare di persona la propria scheda compilata anziché inviarla via posta. Nulla di nuovo, ma quest’anno tra la pandemia e la disinformazione promossa da Trump sulla presunta inaffidabilità del voto via posta, le ballot boxes si stanno rivelando la migliore alternativa per milioni di americani.

Questo non toglie che in molti stati il numero delle urne sia stato ridotto, spesso a scapito di comunità localizzate in aree meno servite e abitate da minoranze. Migliaia di persone si sono così trovate ad attendere in fila per ore. Inoltre è capitato che chi era in attesa venisse intimidito dalla presenza, nei pressi delle urne, di gruppi di fanatici (nei casi denunciati erano sostenitori di Trump). O ancora che le urne non sorvegliate da telecamere e funzionari fossero vandalizzate, come accaduto a Baldwin Park, in California, dove una ballot box è stata incendiata con centinaia di schede dentro. Si tratta ovviamente solo di aneddoti, ma che messi insieme raccontano come quest’anno, tra strategie di soppressione del voto e un presidente che semina ingiustificatamente timori di frodi elettorali, per molti americani votare e assicurarsi che il proprio voto venga contato, equivale a compiere un’impresa.

Secondo le prime analisi predittive la maggior parte di coloro che sta usufruendo del voto anticipato sostiene il partito democratico, mentre come tradizione il 3 novembre alle urne si presenteranno soprattutto repubblicani. Resta però da confermare se il numero da record di persone che ha già espresso la propria preferenza rappresenti un maggiore entusiasmo e un più alto numero di elettori rispetto agli anni passati, o se riguardi persone che semplicemente hanno voluto votare prima date le circostanze.

Trump all'attacco di due giornaliste

Negli ultimi giorni Trump ha attaccato due note giornaliste politiche americane, Lesley Stahl di CBS News, e Kristen Welker di NBC. La prima si era recata martedì pomeriggio alla Casa Bianca per registrare un’intervista con Trump che andrà in onda domenica nel corso dello storico programma televisivo “60 Minutes”. Secondo quanto raccontato da uno dei testimoni al Washington Post, il presidente ha interrotto bruscamente l’intervista al quarantacinquesimo minuto, irritato dalle domande che gli venivano poste da Stahl, alcune delle quali legate alla gestione della pandemia. Poco dopo Trump ha usato un suo mezzo di comunicazione prediletto, twitter, per lanciare attacchi diretti alla giornalista. Prima condividendo un video in cui Stahl, subito dopo l’intervista, appariva senza mascherina (fonti interne hanno poi assicurato che ha rispettato i protocolli di sicurezza). Poi chiamando la sua intervista una «intrusione elettorale» ed infine minacciando di diffondere la registrazione prima della messa in onda di domenica. «Sarà fatto così che tutti possano intuire cosa significa un’intervista FALSA e PREVENUTA», ha twittato. La convinzione del presidente è che il suo intervento venga tagliato in modo da screditarlo, mentre Biden, che anche è stato intervistato per il medesimo programma, riceva un trattamento di favore.

Nei giorni precedenti Trump ha invece lanciato un attacco preventivo nei confronti della corrispondente di NBC alla Casa Bianca Kristen Welker, che domani - giovedì 22 ottobre - modererà l’ultimo dibattito tra i candidati prima dell’election day. Sabato l’ha definita «terribile e ingiusta», mentre lunedì, appena sceso da un aereo in Arizona, ha detto che è una «democratica radicale». Welker, la seconda donna nera della storia a condurre un dibattito tra candidati alle presidenziali, si prepara ad affrontare una sfida difficile. Il primo dibattito tra Trump e Biden è infatti stato un fiasco, ingestibile anche per un giornalista esperto come Chris Wallace, mentre il secondo è saltato. Ad aiutarla nel compito di fornire un servizio utile all’elettorato, ci sarà un dispositivo che le permette di silenziare i candidati al termine del tempo che hanno a disposizione per rispondere alle domande.

Parte il tour di Obama a sostegno di Biden

AP-Lapresse

Intanto sul fronte democratico, l’ex presidente Barack Obama è pronto a inaugurare un tour per gli Stati Uniti in sostegno della candidatura di Biden e Harris. Questa sera parte da Philadelphia, partecipando a due eventi con l’obiettivo di coinvolgere l’elettorato afroamericano e di incoraggiare il voto anticipato. Dalla parte di Biden ci sono anche i sondaggi e i dati sui finanziamenti. Oltre a superare Trump di undici punti percentuali a livello nazionale, Biden affronta questo ultimo mese di campagna elettorale con circa il triplo dei fondi di Trump, 180 milioni di dollari contro 63 milioni.
Nonostante il candidato democratico abbia sempre sottolineato l’importanza delle piccole donazioni, il New York Times fa notare come negli ultimi sei mesi abbia ricevuto 200 milioni da persone che hanno donato almeno 100.000 dollari l’una. E che - parallelamente all’aumentare delle somme - sia diminuita la trasparenza su chi le elargisce.

 

© Riproduzione riservata