Il presidente americano ha chiesto al premier di non procedere nell’operazione di terra se la sicurezza dei civili non è garantita. Il capo del governo israeliano ribadisce anche il no al riconoscimento dello stato palestinese
Nuovo colloquio tra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ed il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Nel corso della telefonata, riporta la Casa Bianca, Biden ha parlato della situazione a Rafah e ha ribadito che un'operazione militare non dovrebbe procedere senza un piano credibile ed eseguibile per garantire la sicurezza ai civili della città nel sud della Striscia di Gaza.
Il presidente e Netanyahu hanno discusso anche dei negoziati sugli ostaggi in corso. Biden ha ribadito il suo impegno a lavorare «instancabilmente» per ottenere il rilascio di tutti gli ostaggi il prima possibile, riconoscendo la loro situazione spaventosa dopo 132 giorni di prigionia nelle mani di Hamas. I due capi di governo hanno analizzato anche della situazione a Gaza e l'urgenza di garantire che gli aiuti umanitari arrivino ai civili palestinesi che ne hanno disperato bisogno.
La via diplomatica
Ma Netanyahu chiudere qualsiasi strada che porti al riconoscimento dei due stati, parlando addirittura di «premio» per i palestinesi. «Israele respinge senza riserve i diktat internazionali» sul riconoscimento di uno Stato palestinese e ritiene che tale accordo possa essere «raggiunto solo attraverso negoziati diretti tra le parti, senza precondizioni» ha scritto su X il primo ministro israeliano.
«Israele continuerà ad opporsi al riconoscimento unilaterale di uno Stato palestinese. Tale riconoscimento all'indomani degli attacchi del 7 ottobre rappresenterebbe un premio enorme per il terrorismo, come non ne abbiamo mai visti, e impedirebbe qualsiasi futuro accordo di pace».
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