- «Avrei preferito morire nel mio paese, sotto le bombe, invece che morire tutti i giorni, pezzo dopo pezzo, in questo campo di gente ammassata», dicono le donne imprigionate nel campo umanitario, allestito nell’isola greca di Lesbo.
- «Cosa dici ogni giorno ai tuoi figli?», chiede un’operatrice a una donna, Manal che scoppia in lacrime alla domanda. Piange e contiene una voce tremante: «Non riesco più a mentire, questo non è un posto per loro».
- Entro la fine dell'anno il governo greco prevede la costruzione di un nuovo campo finanziato con 76 milioni di euro dell'Unione europea.
L’odissea disperata dei migranti. Prigionieri sull’isola di Lesbo
25 giugno 2021 • 13:30Aggiornato, 25 giugno 2021 • 15:52